Nelle vacanze di Natale i veronesi spenderanno tra i 400 e i 500 milioni

I veronesi durante le vacanze di Natale spenderanno, complessivamente, tra i 400 e i 500 milioni di euro. Un aumento, rispetto all'anno scorso, che oscilla tra il cinque e l'otto per cento. Un conteggio che si riferisce a tutte quante le spese dalle vacanze: regali, cenone, viaggi, fino agli acquisti dell'ultimo minuto. "I dati veronesi rispecchieranno molto quelli nazionali anche se, ovviamente, avranno delle piccole differenze", ha spiegato al quotidiano L'Arena il vicepresidente di Confcommercio Verona Nicola Baldo.

"Spenderemo più soldi nel comparto alimentare", aggiunge, "e in quello dell'abbigliamento mentre scenderà quello della tecnologia". Molti acquisti di questo settore sono stati fatti però poche settimane fa durante gli sconti del black friday di novembre.

 

Acquisti che magari verranno scartati sotto l'albero il giorno di Natale, ma che non rientrano tra quelli effettuati in questi giorni. La tredicesima Un ruolo importante, come sempre, la svolgerà la tredicesima sullo stipendio. "Anche qui notiamo, si parla sempre in media, di un incremento", precisa il vicepresidente di Confcommercio.

 

Se nel 2022 la media era di 1.600 euro, quest'anno si alzerà anche di 250 euro, raggiungendo - sempre in media - i 1.850. «Grazie a questo aumento ci sarà pure una maggiore spesa da parte dei veronesi che prima, però, si concentreranno su quelle necessarie». Regali, pranzi e cene Per i regali da far trovare sotto l'albero i veronesi spenderanno, a testa, tra i 180 e i 190 euro. Poco di più di dodici mesi fa e tendenzialmente in linea con il dato nazionale. Una oscillazione importante, invece, c'è se si prende in considerazione pranzi e cene. In particolar modo quello di Natale e dell'ultimo dell'anno. "In casa, a testa, si spenderà all'incirca 40 euro. Il prezzo al ristorante", sottolinea Baldo, "sarà almeno del doppio. Ma qui bisogna tener conto che i locali dovranno pagare il personale per i festivi oltre a tutte le spese che normalmente devono affrontare".

C'è un altro aspetto importante secondo il vicepresidente di Confcommercio: "Il prezzo dell'energia, fortunatamente, rispetto all'anno scorso è decisamente più basso. E questo permette di dirottare il proprio portafoglio su altro. Un aumento di spesa, in questo delicato periodo dell'anno, che oscilla tra il 5 e l'8 per cento in più non è male. La crescita c'è e il cuneo fiscale ha dato una mano. Resta", conclude Baldo, "il nodo inflazione che ancora influisce".  




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