Saldi invernali, Confcommercio Veneto: spostarli a fine gennaio

sal70Temperature ancora piuttosto miti per essere fine ottobre ma già si inizia a parlare di saldi invernali: in vista dell’inizio della stagione degli sconti, in particolare nel settore dell’abbigliamento e delle calzature, Federazione Moda Italia Veneto comunica la propria posizione relativamente alla data di partenza dei saldi invernali 2024 e alla disciplina delle vendite promozionali. Se da una parte ancora non vi è l’ufficialità, il Veneto, in linea con molte altre regioni, dovrebbe inaugurare la stagione dei saldi al termine del periodo natalizio in concomitanza con la festa dell’Epifania (5 o 6 gennaio).

 Federazione Moda Italia Veneto, a seguito di un confronto con la base associativa, propone di posticipare l’inizio a sabato 27 gennaio: una scelta che - sottolinea il sindacato - tiene conto non solo della realtà delle stagioni e dello stravolgimento climatico in atto, ma anche delle richieste dei commercianti alle prese con una scarsa marginalità economica.

 

Parallelamente si chiede la cancellazione del divieto di promozione nei 30 giorni antecedenti gli sconti. Queste le richieste presentate giovedì 25 ottobre direttamente all’assessore regionale allo Sviluppo Economico Roberto Marcato, tra le prime associazioni di categoria in Italia a portare avanti ufficialmente questo genere di istanza.


Saldi di fine inverno: le ragioni dello spostamento

Delinea i perché di questa proposta il presidente di Federazione Moda Italia Veneto, Riccardo Capitanio: “Non si può più ignorare che il mercato è cambiato così come sono cambiate le esigenze e le abitudini della clientela che acquista ormai al bisogno, potremmo dire "on demand", citando le serie TV. Pertanto il tradizionale periodo di stagionalità della moda, così come siamo abituati a pensarlo, non funziona più”. Nuovi stili di vita e modalità di acquisto a cui si aggiunge il cambiamento climatico che incide non poco sulla decisione o meno di fare acquisti: “Sicuramente il fatto di non avere più le classiche quattro stagioni condiziona anche il settore moda, ed è un punto che a livello nazionale la categoria sta analizzando da tempo”.

Riportare l’apertura dei saldi a fine gennaio per poi proseguire fino a fine febbraio significherebbe soprattutto accogliere le esigenze dei commercianti che considerano il periodo degli sconti una buona opportunità di vendita, ma che va a incidere sulla loro marginalità. Spiega Capitanio: “Riceviamo dai nostri associati la richiesta di rivedere il calendario dei saldi perché, iniziando troppo presto, il prezzo di acquisto di un prodotto sarà superiore al prezzo di vendita che verrà effettivamente scontato. In altre parole acquistando dal fornitore un capo a 50 euro posso rivenderlo a un prezzo superiore per un periodo limitato di tempo, per poi iniziare, di lì a poco, con i saldi: spesso capita quindi che il costo di acquisto di un prodotto o servizio sia superiore al prezzo di vendita o quanto meno che il margine commerciale sia davvero esiguo”.

Posticipare più avanti i saldi consentirebbe inoltre ai commercianti di predisporre delle promozioni anche nei 30 giorni antecedenti, cosa adesso vietata dalla normativa: “In un mercato orientato sempre più verso la liberalizzazione e con l’online difficilmente controllabile, vincolare i negozi fisici al divieto di promozione è sciocco – sottolinea Capitanio -. Chiaramente auspico vi siano regole condivise e collaborazione e per questo come Federazione Moda Italia Veneto stiamo dialogando anche con gli altri sindacati regionali”. Senza contare, lamenta la categoria, che non sempre i controlli sul territorio funzionano con il risultato di vedere alcuni esercenti rispettare il divieto e altri organizzare invece speciali promo natalizie: “Sono dell’idea che le regole valgano per tutti e non solo per gli imprenditori più zelanti ma è anche vero che, specialmente i comuni più piccoli, non hanno le risorse né gli strumenti per poter effettuare dei controlli capillari”.

In sintesi la proposta avanzata alla Regione Veneto di posticipare il calendario dei saldi cancellando il divieto di vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti è, secondo il presidente Capitanio, “un piccolo passo per cambiare il business model dei saldi, rispettare di più la stagionalità e di conseguenza anche la clientela”.

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