Questionario economico occupazionale, così nel primo semestre

Migliora lo stato di salute delle imprese del commercio del Veneto, e aumenta del 5% rispetto a un anno fa la fiducia nell'immediato futuro. Tuttavia cresce, da parte degli imprenditori, il senso di insicurezza rilevato nella zona di attività e la percezione che la propria clientela abbia difficoltà economiche. Il panorama emerge dal questionario economico-occupazionale del primo semestre 2023 pubblicato da Confcommercio Veneto, che ha coinvolto circa un migliaio di imprese associate di commercio, turismo e servizi.

Con il leggero calo dell'inflazione, la metà delle imprese venete non intende alzare i prezzi nel prossimo semestre; cresce la percentuale di aziende che ha cercato personale (+6%) faticando però a trovarlo (82% del totale). Si registra nel complesso il consolidamento della ripresa: l'86% delle aziende giudica positivamente il proprio stato di salute, tra ottimo (7%), buono (38%) e discreto (41%); migliorano le previsioni per il futuro (+5% rispetto a giugno 2022), diminuisce la percentuale di chi ha aumentato il fatturato (31%); calano le imprese che hanno problemi nel pagamento dei fornitori (-3%) e aumentano di poco gli imprenditori che chiedono prestiti, a sostegno della liquidità o per investimenti (+3%). Cresce leggermente il livello di liquidità in una previsione di medio-lungo periodo per il 53% delle imprese; un'azienda su tre lo dichiara più adeguato nel breve periodo.

Permane preoccupazione per l'effetto dell'inflazione sui costi aziendali e sul comportamento dei clienti per un'azienda su quattro, ma il 49% non intende aggiornare i prezzi al rialzo nel prossimo semestre (+19% rispetto a inizio anno). Ad oggi quattro aziende su 10 prevedono leggeri aumenti, non superiori in ogni caso al 5%. Le difficoltà economiche dei clienti per il 57% sono ritenute leggere e il 24% marcate. Meno del 20% ritiene di non aver notato problemi economici dovuti alla perdita di potere d'acquisto da parte della clientela.