Usura incubo degli imprenditori: "I Confidi fanno da argine"
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- Pubblicato: Mercoledì, 29 Marzo 2023 06:35
Continua l'impegno di Confcommercio a fianco delle imprese per promuovere la cultura della legalità. Anche quest'anno la Giornata nazionale di Confcommercio “Legalità, ci piace!” che si è svolta ieri a Roma, giunta alla decima edizione, è stato un momento importante di riflessione e analisi sui fenomeni criminali che colpiscono il mondo imprenditoriale e sul sostegno fornito da istituzioni e associazioni.
Sono intervenuti il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli e il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il Comandante Regionale della Guardia di Finanza dell'Emilia Romagna, Ivano Maccani, ha illustrato le iniziative a tutela del made in Italy e della legalità economica.
L'usura è il fenomeno illegale percepito in maggior aumento dagli imprenditori (per il 25,9%) seguito da abusivismo (21,3%), estorsioni (20,1%) e furti (19,8%). Il trend è più marcato al Sud e nel commercio al dettaglio non alimentare dove si registrano percentuali più elevate e dove, in particolare, l'usura è indicata in aumento da oltre il 30% delle imprese. A Roma questo fenomeno è segnalato in crescita dal 28,5% degli imprenditori. Più di un imprenditore su cinque ha avuto notizia di episodi di usura o estorsione nella propria zona di attività e, in particolare, il 10,3% ne ha conoscenza diretta.
Il ''sentito dire'' è decisamente più elevato al Sud (31,1%), a Palermo (31,9%), tra le imprese dei trasporti (29%) e del commercio al dettaglio non alimentare (26,4%), per i bar (26%). Il 16,5% degli imprenditori teme fortemente il rischio di esposizione a usura e racket. Una preoccupazione che è più accentuata al Sud (18,1%), a Palermo (19,8%), nel commercio all'ingrosso (18,4%) e al dettaglio non alimentare (18,3%). Di fronte all'usura e al racket il 59,4% degli imprenditori ritiene che si dovrebbe denunciare, il 30,1% dichiara che non saprebbe cosa fare, il 5,3% pensa di non poter far nulla. Questi dati sono significativamente più marcati al Sud.
“Legalità e sicurezza non sono mai un tema individuale ma un’istanza collettiva su cui l’attenzione deve restare massima, anche perché rappresentano la pre-condizione indispensabile per poter fare impresa – sottolinea il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena – La criminalità è un grave ostacolo allo sviluppo e in uno scenario come l’attuale di imprese già stremate dalla pandemia, dalla crisi energetica e da quella dei mercati finanziari, dall’inflazione, le risorse sottratte dalla criminalità sotto forma di furti o rapine, contraffazione e abusivismo risultano ancora più dannose e intollerabili, gravando gli imprenditori di una sensazione di insicurezza che rende più pesante la loro già difficile quotidianità". “I fenomeni illegali che le aziende del terziario di mercato sperimentano con maggior frequenza sono sicuramente l’abusivismo, i furti, le rapine e il taccheggio ma è in crescita l’usura. Da sempre manteniamo un costante dialogo con le forze di pubblica sicurezza, cui va il nostro plauso e ringraziamento per il meritevole operato”.
Ma è l’usura il fenomeno criminale percepito (per quasi 1 imprenditore su 3, il 28,9%) in maggior crescita dagli imprenditori. “Nel nostro Paese sono 31mila le imprese del commercio e dei pubblici esercizi ad elevato rischio usura - commenta il direttore Nicola Dal Dosso - si tratta di un fenomeno strisciante e particolarmente insidioso, presente anche nella nostra provincia, perché si nutre delle crisi personali e sociali ed è di difficile monitoraggio proprio perché sfuggente. Mi preme sottolineare il ruolo centrale e strategico dei consorzi di garanzia nel contrastare l’annidarsi di questa realtà. I Confidi infatti si pongono come interlocutori tra la piccola e media impresa che non trova fonti di finanziamento sul mercato e l’istituto di credito, facendo cultura finanziaria e accompagnando l’impresa nella presentazione di un profilo economico-finanziario efficace per ottenere indici di bancabilità buoni. Purtroppo negli anni la valutazione delle banche di fronte ad richiesta di finanziamento da parte dell’azienda è passata drasticamente da un livello personale ad una mera e asettica analisi di dati, che se non presentati correttamente, possono portare anche al rifiuto del prestito".
"Inoltre – continua Dal Dosso – una funzione importantissima la ricopre il Fondo per la prevenzione del fenomeno dell'usura gestito dal Dipartimento del Tesoro tramite i Confidi, che riescono ad arrivare capillarmente sul territorio: queste risorse sono a disposizione delle imprese che non riescono a reperire liquidità perché non hanno merito creditizio sufficiente per il mercato, prevenendo così l’esclusione finanziaria di soggetti deboli che altrimenti potrebbero rivolgersi agli usurai. Il nostro Consorzio Confider, che negli ultimi 3 anni si è espanso assorbendo confidi di altre province, nel 2022 è riuscito a far erogare a favore delle imprese oltre 30milioni di finanziamenti”.