L'eredità di Accordini: lo storico colorificio prosegue grazie a Carla

Una storia a colori iniziata oltre sessant'anni fa. E che ancora continua. E' quella del colorificio San Luca, in vicolo Ghiaia a pochi passi dalla Bra, che da alcune settimane è rimasto orfano del suo creatore: Antonio Accordini, storico presidente del sindacato provinciale colori e vernici di Confcommercio Verona e Commendatore del lavoro.

Ne scrive oggi su L'Arena Ilaria Noro. Che racconta come ora al timone rimanga la moglie Carla, appassionata pittrice, che ha gestito il negozio accanto al marito per molti decenni. Il San Luca ha aperto i battenti sotto l'omonimo volto alla fine degli anni '50, inizialmente come negozio di prodotti per la casa. Lì è rimasto solo un paio d'anni: 60 anni fa ha cambiato sede trasferendosi in vicolo Ghiaia e portando con sé del luogo d'origine solo il nome.

 

Oltre al posto, infatti, cambiò anche anima diventando colorificio e punto di riferimento per pittori e appassionati di belle arti, oltre che degli studenti della vicina Accademia. Da più di mezzo secolo vende tele, pennelli e colori di ogni tipo, rigorosamente di alta qualità, dall'acrilico agli acquerelli, dall'olio alle cere.


Tutti prodotti, scrive L'Arena, che Antonio testava con mano prima di proporli ai propri clienti. «Non dipingeva ma provava ogni colore, ogni prodotto. Doveva verificarne stendibilità, qualità, consistenza, sfumature. Amava il suo lavoro e questo mondo a colori», ricorda la moglie Carla all'interno del negozio, che insieme ai colori custodisce anche i suoi dipinti. Qui sono venute, e vengono, ad acquistare generazioni di pittori veronesi. «Da Pellini a molti altri, quelli che con il cavalletto sul toloneo dipingevano gli scorci di piazza Erbe che poi mio marito amava vedere».

 

I coniugi Accordini, ogni mattina, scendevano insieme in centro in autobus dal paese in Valpolicella in cui ancora risiede Carla. Prima in auto, poi in autobus «molto più comodo rispetto alla macchina, diventata troppo difficile da parcheggiare». E insieme aprivano il negozio, diventato bottega storica con tanto di targa di riconoscimento all'esterno, accogliendo pittori e appassionati di disegno e arte.

 

Così è stato anche il 31 dicembre scorso, l'ultimo giorno dell'anno. Nel pomeriggio, Antonio, 88 anni, è uscito per un giretto a piedi in centro, come amava fare, tra i vicoli, le piazze e le strade della città antica: centro storico di cui era cultore. Tornando in negozio, ormai a poco più di un centinaio di metri dall'arrivo, è inciampato e si è rotto il femore. «Un colpo troppo forte per lui, sempre così attivo. In pochi giorni non c'era più», spiega la moglie comprensibilmente commossa.


Le serrande del colorificio sono rimaste abbassate un paio di settimane, scrive L'Arena. Poi la decisione di proseguire. «Non posso mollare. Sarebbe come fare un torto ad Antonio, così appassionato del suo lavoro, dei suoi prodotti e della sua clientela», afferma determinata la signora Accordini, spronata anche dai due figli, Alberto e Alessandra, che le danno una mano quando possono, e dagli altri commercianti della strada.


«Il lavoro non manca anche se è cambiato rispetto al passato. È una passione lenta, questa, che ancora resiste ai ritmi frenetici imposti dalla quotidianità e dalla tecnologia. L'affitto non è troppo esoso e sono convinta che riusciremo a proseguire bene», aggiunge la donna che, pur sulla soglia degli 80 anni, mostra grinta e determinazione senza età.Il San Luca ha così iniziato una nuova pagina a colori.




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