CARBURANTI ALLE STELLE: «RIPRISTINARE L'ACCISA MOBILE»

Confcommercio chiede uno scostamento di bilancio per sterilizzare l'Iva sui carburanti, viste le tensioni sui prezzi del petrolio: un problema dirompente per i consumatori oltre che per le imprese dell'autotrasporto. Nel settore la spesa per carburanti costituisce circa il 30% del totale dei costi operativi e nell'ultimo anno si sono già mediamente registrati, per ciascun veicolo pesante, maggiori costi per circa 10 mila euro. Che ora, per il conflitto, potrebbero arrivare fino a 42 mila euro. Pesanti le ripercussioni anche sui privati.

Come mostra l'immagine grafica in apertura, realizzata da Confcommercio e aggiornata a febbraio ma sempre attuale, su 50 euro di benzina il 39% finisce in accise, il 18% è di Iva, il 33% rappresenta il costo del prodotto, il 7,4% è ricavo industriale e solo l'1,9% è ricavo lordo del gestore.

 

I gestori di carburanti chiedono al governo ''interventi urgenti e l'immediato ripristino dell'accisa mobile già prevista nella legge finanziaria 2008'': lo hanno scritto ieri Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio in una nota. ''In attesa che arrivino dal Governo i segnali richiesti i gestori, nel tentativo di arginare l'aumento vertiginoso dei costi a margini invariati, a partire dalla giornata di lunedì 14 marzo terranno spenta l'illuminazione degli impianti in modalità self-service durante le ore notturne''. Altre iniziative verranno valutate ''nei prossimi giorni per salvaguardare il mantenimento dei livelli occupazionali degli oltre 22mila distributori di carburanti, di un settore al servizio del Paese e dei cittadini che dà lavoro ad oltre 100 mila famiglie''.




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