NEGOZI E GREEN PASS, DUBBI CONFCOMMERCIO

Categoria: Norme & Adempimenti
07 Gennaio 2022

Il Consiglio dei ministri ha approvato il 5 gennaio scorso un nuovo decreto legge per 'rallentare' la curva di crescita dei contagi. Due le misure principali: l’obbligo vaccinale per gli over 50 e l’estensione dell’obbligo di “green pass” per accedere alle attività di servizio alle persone. Nel dettaglio, dal primo febbraio, per entrare in centri commerciali e negozi (con eccezione di quelli "essenziali"), uffici pubblici, servizi bancari, postali e finanziari, occorrerà il certificato verde “base” (quindi ottenibile anche con tampone).


Per parrucchieri ed estetisti l'obbligo scatta già dal 20 gennaio. 
Quanto all'obbligo del vaccino, varrà fino al 15 giugno per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni o che li compiranno entro quella data. Chi è guarito, invece, dovrà vaccinarsi obbligatoriamente dopo sei mesi. Per i contravventori è prevista una sanzione di 100 euro.

 

Dal 15 febbraio, inoltre, gli stessi over 50 potranno andare al lavoro solo con il “super green pass” sia nel pubblico che nel privato.

 

Le verifiche spetteranno ai datori di lavoro, chi non ha il certificato verde rafforzato sarà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione, "con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro e senza conseguenze disciplinari", ma con la sospensione dello stipendio e di qualunque "altro compenso o emolumento comunque denominato". Le imprese potranno però sostituire chi non ha il pass rafforzato. Le sanzioni, in questo caso, vanno da 600 a 1.500 euro.

 

Per Confcommercio "vaccini e green-pass stanno sorreggendo resistenza e ripartenza delle attività ma scelte impegnative richiedono attenta e precisa programmazione e preparazione". In riferimento alle nuove disposizioni che estendono l’obbligo di green-pass ordinario anche per l’accesso a tutte le attività commerciali, fatte salve le “eccezioni” che verranno individuate per il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona, occorrerà, per Confcommercio, "contenere l’impatto organizzativo di un improprio ruolo di controllo e verifica da parte degli esercenti”.

 

Per Confcommercio “si ripropone inoltre il problema, già sperimentato nel ciclo dei provvedimenti emergenziali di sospensione o limitazione delle attività, della concreta individuazione delle ‘eccezioni’ e delle ‘esigenze essenziali e primarie’ con il connesso rischio di scelte contraddittorie o discriminanti".

 

"Infine – conclude Confcommercio - si rafforza la necessità e l’urgenza di misure di sostegno per le imprese colpite dalla recrudescenza della pandemia, a partire dalle imprese della filiera del turismo e dall’esigenza di un nuovo ciclo di ‘cassa Covid’ con efficacia retroattiva dal primo gennaio. Al Governo, chiediamo, dunque, un confronto urgente”.

 

Ricordiamo che dal 10 gennaio il “super green pass” servirà anche per alberghi e ristorazione all’aperto. Il Consiglio dei ministri aveva già approvato il 29 dicembre dello scorso anno un altro decreto legge che contiene una nuova “raffica” di misure per contrastare il fortissimo incremento di nuove infezioni da Covid-19. In particolare si interviene estendendo l’obbligo di green pass rafforzato (il “super green pass” che si può ottenere con il completamento del ciclo vaccinale e la guarigione), sulle quarantene per i vaccinati e sulle capienze negli impianti sportivi.

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