FERMENTO DURANTE IL PRIMO WEEK END DI SALDI

Il primo week end di saldi ha fatto registrare un maggiore fermento rispetto agli anni passati, un maggior interesse che apre una prospettiva verso le prossime giornate. “Forse gli 80 euro in più in busta paga, pur avendo in sostanza il valore di un messaggio, possono aver sortito un effetto positivo sui cittadini”, è la prima considerazione del presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon. 

 

 

Sul litorale della nostra regione e nelle località turistiche le vendite di sabato e domenica sono andate meglio che nei centri storici, se si esclude Venezia dove i turisti stranieri hanno approfittato degli sconti per fare shopping.

Lo scontrino medio è stato di 80 euro e i capi più venduti sono stati costumi da bagno, canotte, t-shirt e abiti femminili. È il risultato che Commercio Veneto ha raccolto monitorando la situazione in tutte le province già a partire da venerdì sera, quando in alcune località si sono svolte iniziative di richiamo come ad esempio le notti bianche con i negozi aperti fino a tardi. Anche se tutti i presidenti provinciali della Federazione Moda Italia di Confcommercio Veneto sono concordi nell’affermare che il primo vero bilancio si potrà fare a partire dal secondo week end (il prossimo), la situazione risulta sostanzialmente in linea con quella dell’anno scorso, con un vantaggio in più per il consumatore, che sta in un maggiore assortimento di capi a disposizione e un più forte interesse da parte dei clienti.


È andata meglio nei comuni limitrofi rispetto ai capoluoghi, come ad esempio a Rovigo dove si è registrato un calo dei fatturati che ha raggiunto anche il 30% dove gli sconti si sono tenuti entro il 20-30%, mentre è andata decisamente meglio dove lo sconto è stato del 50%. “Il capoluogo ha sofferto più della provincia, complice la giornata di sole che ha spinto i consumatori verso il mare - conferma la presidente della Federazione Moda Italia della Confcommercio rodigina Elena Grandi - Ci sono stati ovunque meno scontrini, ma con un valore più alto. C’è da tener presente anche che in alcune località, come Adria e Badia Polesine le notti bianche di pre-saldi hanno registrato un discreto andamento e del fatto che domenica il centro storico con i negozi aperti ha dato una seconda chance a cittadini e imprendiori”.


Complessivamente la diminuzione dei fatturati è stata del 15-20%, con alcune differenze, anche significative, da provincia a provincia. In alcune città come Treviso i guadagni sono stati sostanzialmente in linea con quelli dell’anno scorso: “Ci sono state una discreta affluenza e una tenuta dei ‘numeri’ rispetto al 2013, compreso il valore dello scontrino medio”, dichiara il presidente della Confcommercio di Treviso Guido Pomini .


A Verona c’è stato un maggiore fermento rispetto allo stesso periodo del 2013, ma le vendite non sono ancora decollate; non ancora, perché i commercianti confidano, per esperienza, in un incremento a partire da questa settimana: “I consumatori sono più attenti a spendere e soprattutto non hanno fretta perché sanno di poter contare su un assortimento molto più vario e vasto rispetto a quanto succedeva negli anni pre-crisi - spiega la presidente della Federazione Moda Italia di Verona Graziella Tabacchi Basevi - I capi più venduti sono stati polo, abiti da donna e camicie. Nel vivo della stagione si entrerà però solo da prossimo week end”.


A Padova lo scontrino medio è stato di 80 euro, mentre i fatturati sono diminuiti del 20% rispetto allo stesso periodo del 2013. “Pur calando il fatturato – precisa il presidente della Federazione Moda Italia della provincia di Padova Franco Pasqualetti – il numero di capi venduti è sceso meno, con un incremento delle vendite di articoli di più scarso valore”.


A Venezia, come sempre, spinti dal grande afflusso di turisti stranieri con maggiori capacità di spesa, vendite e fatturati sono andati bene, in particolare nelle tradizionali zone dello shopping come le Mercerie e San Marco. Lo conferma il presidente della Federazione Moda Italia di Confcommercio Venezia e Veneto Giannino Gabriel – Nella terraferma invece, a partire da Mestre, il calo dei fatturati si è aggirato sul 15-20%. È sceso, ma di poco, anche lo scontrino medio, mentre sono andate bene le spiagge, con vendite di costumi da bagno e teli da mare piuttosto soddisfacenti”.


Il primo week end di saldi a Vicenza si è chiuso con uno scontrino medio inferiore ai 100 euro. Lo afferma il presidente provinciale della Federazione Moda Italia Matteo Garzaro, che parla di una partenza stabile, in linea cion quella dell’anno scorso. “Il primo test è stato discreto – spiega – Non c’è stato il botto, nessuna ressa, ma come in tutte le altre province, quest’anno più che negli anni passati, il cliente sa di poter contare su un assortimento di gran lunga maggiore rispetto alla tradizione dei saldi, perché la crisi ha arricchito i nostri magazzini e nei negozi si potrà contare su una disponibilità sufficiente a prolungare la scelta anche nelle prossime settimane”.


Anche a Belluno la sensazione è quella di un maggior interesse da parte dei consumatori verso i saldi. “C’è un clima positivo che apre una prospettiva migliore verso il futuro rispetto agli ultimi anni - dichiara il presidente provinciale della Federazione Moda Italia Vittorio Zampieri – Senza voler essere filo-renziano, credo che il messaggio lanciato con gli 80 euro in più in busta paga stia avendo effetti positivi sui consumatori. Siamo perciò fiduciosi che già a partire dal prossimo week end le vendite potranno avere una spinta al rialzo”.




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