COUNT DOWN PER L'ENTRATA IN VIGORE DELL'ARTICOLO 62

soldi-1Inizia il conto alla rovescia per l'entrata in vigore dell'articolo 62 del decreto sulle liberalizzazioni e il mondo del commercio è in subbuglio. Il provvedimento dovrebbe divenire operativo il 24 ottobre ma sono poche le certezze e molti i dubbi sulle diverse parti del provvedimento. L'Art. 62 porta con sé la volontà di stabilire un rapporto fornitore/cliente più "rigido" in termini di tempistica, come già avviene in altri paesi avanzati, ma bisogna tenere presente che la sua applicazione a breve cade in un momento di grave crisi e nel quale molte aziende hanno grandi difficoltà in termini di liquidità.

La "malattia" rappresentata dai ritardati pagamenti deve essere curata a tutti i livelli, nei tempi e nei modi giusti. Se di fatto risultasse inapplicabile, causa l'improbabile immediato adeguamento dei tempi di pagamento a tutti i livelli della filiera, l'Art. 62 potrebbe portare a risultati davvero pesanti.


La Federazione italiana pubblici esercizi Fipe-Confcommercio ha scritto al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, e ai ministri Passera (Sviluppo economico), Catania (Politiche agricole e forestali) e Balduzzi (Salute) per spiegare i danni economici che questa norma produrrà ai piccoli imprenditori esercenti, così come alle più consolidate realtà della ristorazione collettiva.


Il settore della somministrazione di alimenti e bevande si legge nella lettera, sta attraversando una grave crisi. Negli ultimi 18 mesi si è registrato un saldo negativo di 13mila aziende; gli esercizi in concessione in strade e aeroporti hanno subito le conseguenze dei cali di traffico; la ristorazione collettiva, infine, già messa in ginocchio dai ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione ha anche subito l'affronto della spending-review con il taglio automatico dei corrispettivi del 5% o con la rideterminazione automatica del prezzo allineato ai valori stabiliti dall'Autorità di Vigilanza
sui Contratti Pubblici.


In questo contesto, l'articolo 62 renderà obbligatorio a chi acquista prodotti agricoli o alimentari rispettare tempi di pagamento determinati, pena multe pesantissime, anche d'ufficio. Secondo Fipe, la norma presenta anche profili di incostituzionalità, perché regolamenta nello stesso modo situazioni oggettivamente diverse e sembra essere anche in contrasto con la direttiva comunitaria che prevede la derogabilità da parte dei soggetti contraenti. Da qui, la necessità di Fipe di richiedere una proroga, motivata anche dalla mancata emanazione delle disposizioni di attuazione che non consente a centinaia di migliaia di imprese di affrontare i nuovi e gravosi adempimenti.


In subordine si auspica una moratoria di qualche mese sulle sanzioni, per mettere in condizione tutti gli attori della filiera di adeguarsi agli adempimenti che comportano importanti cambiamenti nella gestione economico/finanziaria delle aziende.

 

Confcommercio Verona invita inoltre gli istituti di credito a mostrare un atteggiamento flessibile e a valutare la possibilità di istituire linee di credito e strumenti utili per agevolare le aziende a fronte di questa novità normativa.

Ufficio stampa Confcommercio Verona




Condividi!

Submit to FacebookSubmit to Google PlusSubmit to TwitterSubmit to LinkedIn

Confcommercio Verona utilizza i cookies per migliorare l'usabilità del sito. Potete disabilitare i cookie, modificando le impostazioni del vostro browser.