CONFIDI VENETO, "NUMERI" DI TUTTO RISPETTO

Maurizio Danese, Presidente Confidi VenetoAltro che operatività pari a zero: Confidi Veneto ha ricevuto dalla Regione Veneto, dal 1999 al 2010, complessivamente 1,16 milioni di euro e nello stesso periodo ha erogato finanziamenti per oltre 198 milioni di euro: per ogni euro trasmesso a Confidi Veneto, quindi, le imprese ne hanno ricevuti 170,65.

Lo sottolineano, in una nota stampa, i vertici della cooperativa di garanzia di Confcommercio Verona che non si riconoscono tra i Confidi “poco virtuosi” citati dal Corriere di Verona di oggi.

 

“A differenza di quanto riportato dall’articolo, i 35 milioni di euro regionali non sono stati messi a disposizione dei Confidi, ma di Veneto Sviluppo e “solo” 10 milioni di euro verranno erogati ai Confidi “107”, i quali dovrebbero prestare alle banche garanzie a prima richiesta in caso di insolvenza dell’impresa (prima pagano loro, poi eventuali terzi garanti); per salvaguardare il loro patrimonio, però, a fronte di un meccanismo così penalizzante, i Confidi 107 continueranno verosimilmente a prestare garanzia sussidiaria (prima pagano i terzi garanti, poi pagano loro), come stanno facendo i 106”.

 

“Gli elevati costi amministrativi di un Consorzio 107 comportano una lievitazione delle commissioni a carico delle imprese che in cambio non hanno alcun beneficio”, prosegue Confidi Veneto (nella foto il presidente Maurizio Danese).

 

“Non capiamo perché si prema verso la costituzione di un 107 quando un 106 ben organizzato riesce a far avere alle imprese un maggior beneficio”, aggiunge Confidi Veneto. “Si pensi che un normale 106, come il nostro, è in grado di offrire una garanzia a prima richiesta assistita da garanzia dello Stato, tramite il meccanismo della cogaranzia con Mediocredito Centrale, che determina un minore assorbimento di capitale da parte della banca in misura tale che neanche un 107 è in grado di determinare, una riduzione consistente dei tassi bancari e una riduzione delle commissioni”.

“Diventando organismi vigilati da Banca d’Italia, ed essendo indotti a prestare una garanzia a prima richiesta, i Confidi 107 vedranno le loro risorse sempre più orientate a garantire i sistemi bancari e sempre meno pro-imprese”, sottolinea la cooperativa di Confcommercio Verona.

 

“Il valore sociale e la funzione dei Confidi dovrebbe essere esaltata e valorizzata in quanto realtà di raccordo tra l’economia reale e i sistemi bancari, mentre invece assistiamo a continue iniezioni di denaro diretto a favore delle aziende di credito, alcune delle quali causa dell’attuale difficile situazione economica e finanziaria”, conclude Confidi Veneto.

Ufficio stampa Confcommercio Verona




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