CORONAVIRUS, CONFCOMMERCIO PER LE IMPRESE

Confcommercio Verona, dopo aver invitato le attività che non offrono un servizio essenziale ad abbassare le serrande per contribuire a contrastare la diffusione del Coronavirus e aver deciso di chiudere completamente i propri uffici, pur garantendo da remoto l’assistenza e il supporto alle aziende, ricorda le misure urgenti che il sistema ha richiesto alle istituzioni per supportare il tessuto economico, fortemente provato dall’emergenza.


Tra le prime linee di intervento avanzate, compaiono la sospensione dei versamenti e degli adempimenti di natura tributaria, la proroga dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, da estendersi anche ai tanti lavoratori autonomi e liberi professionisti, nonché dei premi per l’assicurazione obbligatoria, la maggiore compartecipazione regionale al gettito dell'imposta sul valore aggiunto (IVA), misure a favore delle aziende e lavoratori dipendenti e norme speciali in tema di ammortizzatori sociali.

Su questo punto l’associazione precisa: “Attendiamo con fiducia il decreto cui sta lavorando il Governo e che uscirà in settimana, che prevede un iter veloce e semplificato per l’attivazione degli ammortizzatori sociali per sostenere il reddito ai lavoratori delle imprese colpite dall’emergenza Coronavirus, che sarà valido per l’intero territorio nazionale e avrà validità retroattiva. Sono anche previste coperture per le aziende che ne sono attualmente prive. Il Governo ha assicurato che saranno previsti aiuti per tutte le aziende, anche alle microimprese con un solo dipendente, e ha invitato a non prendere decisioni impulsive come il ricorso ai licenziamenti. Noi ci allineiamo a questo invito e invitiamo a contattare l’associazione prima di procedere con i licenziamenti per trovare insieme una strada alternativa”.

Tra le altre richieste la proroga della “lotteria degli scontrini”; l’istituzione di una Zona Franca Urbana, strumento adatto ad affrontare le crisi (come avvenuto nei casi di eventi sismici) in quanto agisce immediatamente attraverso la semplificazione burocratica e amministrativa e investimenti con regimi fiscali speciali; la sospensione del pagamento delle rate dei mutui ipotecari o chirografari; il differimento dei pagamenti dei canoni di locazione, la previsione di agevolazioni ai conduttori anche attraverso sgravi ai locatari e la reintroduzione della cedolare secca sugli affitti di immobili commerciali.


Ancora: l’introduzione di nuovi strumenti di garanzia per l’accesso al credito delle PMI; un nuovo regime europeo di aiuto temporaneo per le imprese fino a 500mila euro; garanzie a fronte di strumenti di debito emessi da imprese; l’abbattimento delle commissioni per incassi tramite POS, un’indennità una tantum lavoratori autonomi; interventi in materia di energia con la sospensione per sei mesi dei termini di pagamento delle fatture e degli avvisi di pagamento delle forniture di energia elettrica, gas, acqua e l’esenzione dal pagamento della Tari per tutto il periodo interessato dall’emergenza Coronavirus.


Infine, interventi in materia diritto societario e codice della crisi di impresa con lo slittamento di 12 mesi dell’entrata in vigore delle misure di allerta di cui al codice della crisi di impresa e della insolvenza per le PMI; la compensazione per danno indiretto con un indennizzo commisurato alla perdita di fatturato registrata nei periodi in cui operano le misure urgenti di contenimento del contagio; l’introduzione di una disposizione di carattere generale che configuri eventuali inadempimenti contrattuali verificatisi a partire dal 23 febbraio come dovuti a causa di forza maggiore derivante dalle misure adottate in materia gestione dell’emergenza epidemiologica.


Sul fronte del turismo, che genera oltre il 10% del PIL, più del 11% dell’occupazione ed ha esportato servizi nel 2019 per oltre 44 miliardi di euro contribuendo al saldo attivo della bilancia dei pagamenti per più di 17 miliardi, ed è uno dei settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus e che subirà pesantissime ricadute anche e lungo termine, Confcommercio ha chiesto ulteriori provvedimenti mirati quali la possibilità di portare in detrazione le spese per viaggi e ricettività fatti in Italia, e un massiccio piano di promozione ad emergenza rientrata.


Misure specifiche anche per il settore dei trasporti e della logistica, sul quale si sono abbattuti anticipatamente gli impatti dell’emergenza coronavirus, attraverso le ripercussioni generate sui traffici globali.


Nell’ambito del settore della cultura, la crisi in atto potrebbe costare al sistema spettacolo italiano 10 milioni e 92mila euro circa di mancati incassi di biglietteria. La stima degli spettacoli soppressi è pari a circa 7.400 spettacoli. Confcommercio ha quindi chiesto stanziamenti di adeguate risorse economiche integrative sull’esercizio 2020 e interventi normativi per evitare qualsiasi penalizzazione nei confronti dei soggetti finanziati dal FUS ai fini della rendicontazione del contributo pubblico.


Con riferimento all’export e la tutela del Made In Italy, l’associazione richiesto un piano straordinario di promozione del “Made in Italy” sui mercati internazionali volto a rilanciare i prodotti italiani.

Infine, per quanto riguarda i fondi Ue, è necessaria l’attivazione del Fondo di Solidarietà e la riduzione della percentuale di cofinanziamento UE per la dotazione Fondi Strutturali 2021 – 2027, verificando anche la possibilità di un posticipo della rendicontazione dei fondi strutturali della precedente programmazione 2014-2020.

Confcommercio, dopo aver diffuso i giorni scorsi un questionario sull’impatto dell’emergenza Coronavirus, ha messo a punto un’ulteriore indagine on-line rivolta alle imprese veronesi per sondare nel dettaglio le varie esigenze di fabbisogno di liquidità dove è possibile indicare gli imminenti bisogni e le prime necessità in termini di pagamenti da onorare nei prossimi giorni, quali il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti, dei fornitori, dei canoni di locazione, e le varie modalità di gestione del personale adottate e che si intendono adottare, nonché una domanda su quanto tempo l’impresa, in base alla propria situazione finanziaria, è in grado di reggere.

I risultati dell’indagine permetterà a Confcommercio e Confiditer, la cooperativa di garanzia collettiva fidi nata dalle due importanti realtà provinciali di Verona e Mantova, braccio operativo per il credito, di tarare meglio gli interventi di aiuto in termini di erogazione di liquidità per le imprese.

 




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