SCUOLA PER L'IMPRENDITORIA, BILANCIO OK

Bilancio positivo per l’edizione 2019 della Scuola per l’imprenditoria promossa dai Gruppi Giovani delle associazioni datoriali di Verona e provincia e da alcuni ordini professionali (9 le realtà aderenti) con il coordinamento di Confcommercio Verona

 

Quattro le giornate proposte quest'anno, da aprile a ottobre (al museo Nicolis, nei giorni scorsi, l’ultima “tappa”), con il titolo “Allena il tuo talento”. L’anno prossimo, per l’edizione numero 12, entrerà in scena una decima organizzazione, quella dei Giovani di Confagricoltura. Tema 2020 sarà "Efficienza vs efficacia, dal pensiero all'azione".

 

“La stragrande maggioranza degli iscritti all'undicesima edizione, una cinquantina di elementi su poco meno di 70 frequentanti, è alla sua prima partecipazione. E ciò rassicura sul fatto che il progetto, al quale abbiamo lavorato in questi anni, viene apprezzato e avrà continuità”, ha detto Michele Rossetto, presidente uscente (per motivi anagrafici) del gruppo Giovani di Confcommercio, che da cinque anni coordina la Scuola.


Al suo fianco, ha ricordato in un articolo L'Arena, Davide Zorzi per Confindustria, Francesco Tosato per Confcooperative, Michele Cicala per Ance, Michele Ghibellini per Apindustria, Gabriele Garmilli ed Emanuele Dossi per Confartigianato e Alberto Giarola per Casartigiani, oltre ai rappresentanti dei gruppi Giovani di due ordini professionali, Filippo Toso per gli Ingegneri e Massimo Dal Forno per gli Architetti.


La Scuola ha trovato anche sostenitori istituzionali e privati importanti, Camera di Commercio e Banco Bpm su tutti. “A contribuire al successo della formula - ha spiegato a L’Arena Valeria Fraccaroli, consigliere delegata Confindustria Giovani - è la modalità di formazione esperienziale proposta, mentre il valore aggiunto è rappresentato dal network che riusciamo ad attivare: una rete di conoscenza tra imprenditori del territorio che potrà servirci anche in futuro, nella nostra attività quotidiana”.

“Per chi fa impresa occorre porsi l'obiettivo concreto di utilizzare meno risorse, in una logica di responsabilità sociale, ambientale ed economica. Strategico anche comunicare questo risultato fuori dall'azienda per costruire un filo diretto con il territorio e con la comunità di appartenenza”, conclude Fraccaroli.




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