«GASOLIO DI CONTRABBANDO FENOMENO ESTESO»

Il sequestro di oltre 100mila litri di gasolio di contrabbando effettuato giovedì vicino al Quadrante Europa non è altro che la punta di un iceberg: lo sottolinea il sindacato Energia di Confcommercio Verona, presieduto da Marcello Dalla Bernardina, che ringrazia la Guardia di Finanza per l’azione portata a termine e puntualizza come “la situazione di illegalità sia molto diffusa e si trascini da tempo".

 

 

"Già nel 2017, dopo un paio di anni di indagini - spiega - il capo della Procura di Venezia Carlo Nordio aveva portato a termine in Veneto l’operazione Light Fuel e lanciato un preciso allarme sulla diffusione del traffico di prodotti petroliferi venduti sottocosto attraverso una serie di illeciti”.

 

 

“La situazione da allora, non è migliorata, tutt’altro”, aggiunge Dalla Bernardina. “Molti nostri associati, allora come adesso, si stanno rifiutando di comperare in maniera illecita e sottocosto questi prodotti. Ma l’onestà, purtroppo, non sempre paga: tre aziende infatti hanno dovuto chiudere i battenti, per colpa di chi pratica questa forma di concorrenza sleale, oltre che illegale”.

 

“Il nostro è un settore strategico perché commercializza un bene primario ma soprattutto perché raccoglie immense risorse per lo Stato sotto forma di accise e Iva sui carburanti”, ricorda il presidente del Sindacato Energia. “Abbiamo lavorato decenni per costruire aziende solide e in pochi anni rischiamo di perderle a vantaggio di nuovi operatori che, a fronte di qualche millesimo di sconto garantito all’utenza, favoriscono un’evasione che è stata quantificata in sei miliardi di euro l’anno”.

 

“Il nostro sindacato - aggiunge Dalla Bernardina - è attivo per supportare gli associati ed è impegnato a monitorare la situazione affinché le aziende non si pieghino a questi traffici: noi siamo pronti a fare la nostra parte in maniera sempre più decisa ma è fondamentale  l’azione costante delle forze dell’ordine e, inoltre, la collaborazione di utenti e consumatori affinché pretendano informazioni certe sui fornitori”.

 

A gennaio 2018 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del ministero dell’Economia (estensione dell’ambito di applicazione dell’art.60- bis del d.p.r. n.633 del 1971) che prevede la responsabilità solidale dell’utilizzatore finale per il mancato pagamento dell’Iva da parte del fornitore: “In altri settori che hanno la stessa solidarietà - puntualizza Dalla Bernardina - alcune aziende sono state chiamate a rispondere con ingenti risorse anche dopo molti anni, entrando in crisi. La questione riguarda soprattutto consumatori importanti come i trasportatori, ma è corretto sollecitare tutti ad una attenzione all’etica e agli interessi comuni, visto che le risorse vengono tolte allo Stato a fronte di un minimo vantaggio per i clienti finali, quantificabile al massimo in 3 centesimi per ogni 27 centesimi di Iva evasa”.




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