IMPRESE GIOVANI IN FRENATA, LE PRIORITA' PER IL GOVERNO

In occasione dell'undicesimo Forum dei Giovani Imprenditori di Confcommercio "Giovani del mio stivale" tenutosi a Sirmione nei giorni scorsi, è stata presentata una ricerca sulle imprese giovani del terziario e i nuovi scenari politici, sociali ed economici del Paese.

 

Si indebolisce la spinta delle imprese giovani all'economia italiana: infatti, negli ultimi 8 anni calano del 19%, diminuendo di oltre 100 mila unità. Oggi sono oltre 560 mila, di cui circa 353 mila nel terziario.

 

Di queste il 42% è attivo al Sud e la metà opera nel settore del commercio. Le imprese giovani del terziario sono più innovative e "green" rispetto alle altre imprese dello stesso settore. Oltre l'80% dichiara di essere "molto o abbastanza" digitalizzate e di avere un sito web. Sette su dieci utilizzano i social network per comunicare la loro mission e il 95,5% va su Internet per informarsi sull'attualità.

 

Rispetto alla recente manovra economica, il 70% degli intervistati è favorevole alla "flat tax", invece reddito di cittadinanza e la cosiddetta "quota 100" ne vede contrari il 70,5%. Per il 55,3% i provvedimenti in campo sono inefficaci per contrastare la crisi economica. Oltre il 60% crede che tra 5 anni l'Italia sarà un paese più povero e il sentiment di sfiducia si registra soprattutto al Sud.

 

Tre le priorità che l'80% dei giovani imprenditori del terziario chiede al governo: riduzione delle tasse, investimenti infrastrutturali e innovazione per le imprese. Per quasi il 70% dei giovani la politica italiana dovrebbe occuparsi dei temi del lavoro. Il 37% degli imprenditori giovani sono giunti a capo di un'impresa costituendone una ex novo.




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