L'AGENTE IMMOBILIARE DEL FUTURO AI RAGGI "X"

La popolazione invecchia, cambiano gli stili di vita, i redditi e i nuclei familiari sono radicalmente diversi da quelli di vent’anni fa. Così il mercato immobiliare impone agli agenti un cambio di passo. 

 

 

Se n’è parlato sabato 4 novembre a Bardolino (Verona) in occasione del convegno organizzato da Fimaa-Confcommercio Veneto (agenti immobiliari e mediatori d’affari) con il decisivo contributo della Fimaa veronese guidata da Francesco Gentili (nella foto) dal titolo “Re evolution”. Affollatissimo, l'incontro ha offerto occasioni di confronto e dibattito sui temi d’interesse per la categoria, dall’analisi del mercato immobiliare all’evoluzione della figura dell’agente immobiliare.

 

In mattinata ha preso il via il convegno sull’evoluzione del settore, con i saluti del vicepresidente di Confcommercio Verona Paolo Artelio, del presidente nazionale Fimaa-Confcommercio Santino Taverna e del presidente della Federazione regionale aderente a Confcommercio e Confturismo Veneto Serafino Magistro. Tra i relatori, Alberto Lunghini di Reddys Group, che ha percorso l’andamento del mercato dalla fine degli anni Sessanta a oggi sulla scia dei cambiamenti sociali ed Enrico Quadri, che ha parlato del mercato creditizio.

 

 

A tener banco, nel pomeriggio, una serie di workshop formativi su temi specifici come il deposito prezzo presso il notaio, l’home staging per vendere e qualificare il brand, il web marketing evoluto per il real estate, le locazioni brevi e i contratti convenzionati, l’antiriciclaggio e altro ancora.

 

Seppure con performance lontane dal periodo pre-crisi, anche in Veneto il settore immobiliare sta mostrando timidi segnali di ripresa: secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, nel 2016 c’è stato un aumento delle transazioni per le abitazioni (comprese le vendite di quote abitative e gli immobili ereditati) pari al 22,96% rispetto all’anno precedente. Le unità abitative compravendute nella nostra regione, in termini assoluti, sono state di 48.602, pari all’1,85% dello stock immobiliare abitativo regionale. La provincia con il maggiore aumento di transazioni è quella di Treviso, con un +31,06% rispetto al 2015, quella con il minor numero di transazioni, con una quota di appena il 4,24% dell’intero mercato annuale della regione, è Rovigo. I mercati più vivaci sono quelli di Venezia, Verona e Padova, che da soli rappresentano circa il 75% di questo tipo di mercato a livello regionale.

 

Le prospettive tracciate nel convegno di Fimaa-Confcommercio sono di un’ulteriore crescita nel 2017, ma con caratteristiche diverse rispetto agli anni precedenti.

“I segnali del mercato sono incoraggianti, ma per far ripartire davvero l’economia e l’immobiliare serve più incisività, - commenta il presidente nazionale Fimaa-Confcommercio Santino Taverna - a partire dalla riduzione della spesa pubblica improduttiva per poter allentare la pressione fiscale su imprese e famiglie. Negli ultimi dieci anni le dinamiche del comparto immobiliare sono radicalmente cambiate; si è passati dal mercato di richiesta a quello di offerta divenuto, nel contempo, mercato di scambio e di sostituzione. In questo scenario, complicato anche da dinamiche economiche altalenanti, gli operatori hanno il dovere di prestare maggiore attenzione alla qualità dei servizi da proporre, per competere adeguatamente nel mercato”.

 

 

“Abbiamo imboccato la strada della ripresa, ma è una crescita ancora modesta – dichiara il presidente di Fimaa-Confcommercio Veneto Serafino Magistro – Tante famiglie non la percepiscono ancora e l’imposizione fiscale sugli immobili adottata negli ultimi anni non contribuisce alla ripresa del mercato: occorrono interventi politici decisivi per dare più fiducia alle famiglie, che nel frattempo hanno dovuto adeguare gli stili di vita alla contingenza economica e sociale. Il risultato è che le case richieste hanno già, e avranno sempre più, dimensioni più piccole a parità di abitanti per singole abitazioni, la distribuzione degli spazi sarà più razionale con zone di ‘telelavoro’, ed è già in atto un incremento percentuale di nude proprietà, usufrutti, diritti di abitazione rispetto a piene proprietà”.

 

“Nel 2016 – conferma Alberto Lunghini, relatore al convegno - le persone con 65 anni e più costituivano il 22,3% della popolazione e quelle fino ai 14 anni il 13,5%; l’indice di vecchiaia è passato da 138,1 del 2005 a 161,4, e sarà pari a circa 258 nel 2065 (+60% in 50 anni). Le famiglie con un solo componente erano il 20,6% del totale nel 1991, nei prossimi anni saranno il 40%; quelle con due componenti erano il 24,7% nel 1991, nei prossimi anni saranno il 30%. Chi opera nel mercato immobiliare dovrà tener conto di questi elementi: una maggioranza di clienti (il 70%) composta da famiglie con uno-due componenti e un nullo o modesto incremento del potere di acquisto di compratori o inquilini”.

 

Se il mercato abitativo principale è in ‘timida’ crescita, quello delle abitazioni turistiche in Veneto è stabile, come emerge dall’Osservatorio Immobiliare Turistico di Fimaa-Confcommercio realizzato in collaborazione con la Società di studi economici Nomisma: prezzi in calo dell’11% rispetto al 2013 sul fronte delle compravendite, senza variazioni su quello delle locazioni. Nella classifica delle case-vacanza con i più alti prezzi massimi di compravendita, Cortina è al 6° posto in Italia, con una punta di 10.900 euro al metro quadro. Il calo dei prezzi di compravendita per gli immobili turistici in Veneto è stato, dal 2016 al 2017, dell’1,8% per le località di mare e dell’1,4% per quelle di lago e montagna.




Condividi!

Submit to FacebookSubmit to Google PlusSubmit to TwitterSubmit to LinkedIn

Confcommercio Verona utilizza i cookies per migliorare l'usabilità del sito. Potete disabilitare i cookie, modificando le impostazioni del vostro browser.