ADDIO A GIOVANNI "NINO" FRANZINI

Fernando Morando - Giovanni "Nino" Franzini - Michela SironiLe battute in dialetto, al fulmicotone, erano disarmanti e il suo modo di rapportarsi diretto e immediato, bonario ma tutt’altro che ingenuo, portava l’interlocutore sul terreno a lui congeniale, quello del confronto schietto. Con Giovanni Franzini, scomparso domenica all’età di 80 anni, se ne va una delle figure più significative dell’associazionismo economico veronese.

“Giovanni Franzini, per gli amici "Nino" ci ha, silenziosamente, lasciati”, commenta commosso il direttore generale di Confcommercio Verona Giorgio Sartori.  “Nino ha contribuito a fare un po’ della storia della città, della sua economia, della sua attività sindacale, della sua politica amministrativa. Dal dopoguerra e fintantoché la salute lo ha sostenuto si è sempre impegnato per il bene di Verona”. 

Nel 1990 era subentrato ad Enzo Erminero - di cui era stato vicepresidente a partire dal 1983 - divenendo presiedente dell’AS.CO, oggi Confcommercio Verona, per passare successivamente il testimone nel 1996, per raggiunti limiti di mandato, a Paolo Campion. In precedenza era stato a lungo presidente provinciale della categoria dei dettaglianti dell’alimentazione, rivestendo anche incarichi di rilievo per la Fida-Confcommercio nazionale. 

“La sua presidenza – ricorda Sartori - visse la delicata fase di transizione del Paese dalla prima Repubblica, trovando con le nuove realtà di Governo locale sempre e comunque punti di contatto e di condivisione”. Sotto la presidenza Franzini l’Associazione commercianti estende il proprio raggio d’azione  come testimonia il cambio di nome avvenuto nel 1993, quando la storica “AS.CO.” diventa “Asco-Unione del commercio, del turismo e dei servizi”.

Campion-Erminero-Franzini

Oltre all’ampliamento dei settori rappresentanti si assiste all’intensificarsi dell’attività sindacale e dell’assistenza ai soci con un rafforzamento della parte amministrativa, fiscale e della formazione, per assicurare un adeguato aggiornamento professionale agli imprenditori: nell’“era-Franzini” aumentano esponenzialmente il numero dei corsi, seguiti per la prima volta da un apposito ufficio.

L’associazione è in prima linea per difendere l’immagine dei commercianti e si batte per tutelare la categoria da una fiscalità sempre più opprimente: sono gli anni del concordato di massa e dell’iniziativa “Tax day” che coinvolge anche l’Asco-Unione veronese.  

Ma sono anche gli anni del primo sviluppo della grande distribuzione, dell’arrivo dei centri commerciali; la giunta esecutiva guidata dall'"alpino Franzini" si fa portavoce, nei confronti delle amministrazioni locali, delle preoccupazione dei negozianti e cerca di far tutelare il dettaglio tradizionale.

Membro di Giunta della Camera di commercio e componente di varie commissioni d'esame per l'iscrizione al registro esercenti il commercio “è sempre stato un punto di riferimento per coloro che intendevano iniziare un'attività imprenditoriale”, sottolinea ancora Sartori. “Franzini, insignito del prestigioso riconoscimento di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica, alla fine del suo mandato era stato nominato presidente onorario della nostra associazione, che ha voluto e saputo vivere da protagonista anche negli ultimi anni. Sempre gioviale, simpatico, empatico, ha tessuto rapporti con gli esponenti di tutti i partiti, convinto assertore che con il dialogo si potevano trovare le soluzioni ai problemi. Con la sua scomparsa Verona perde un pezzo della sua storia ed un libro della sua biblioteca”.

Ufficio stampa Confcommercio Verona


Nelle foto: Franzini con Campion ed Erminero, in occasione dell'inaugurazione della sede di via Sommacampagna 63/H; Franzini premiato da Fernando Morando e dall'allora sindaco di Verona Michela Sironi Mariotti

 




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