FARE RETE E RIVEDERE I MODELLI DI BUSINESS LA RICETTA ANTI-CRISI

convegno reti dimpresaVolare alto, sopra la crisi, attivando strategie condivise e facendo rete per garantire valore aggiunto a progetti ed esperienze; rivedere i modelli di business, le mappe mentali e i punti di riferimenti pensando in un’ottica di “sistema” dato che il connubio “piccolo” e “solo” non può più reggere. Perché con questa crisi, e dopo questa crisi, nulla sarà più come prima.


E’ quanto emerso lunedì 8 aprile al Centro Servizi del Banco Popolare nel convegno “Collaborazioni tra imprese: il futuro della nostra economia”, organizzato da Confcommercio Verona in collaborazione con Assimp ed il patrocinio dell’Università degli studi scaligera. Nel suo indirizzo di saluto di Paolo Arena, presidente di Confcommercio Verona ha spiegato che “dobbiamo ricominciare a fare squadra: il nostro sistema economico è composta per il 90% da Pmi non strutturate per essere competitive fuori dai confini, quindi le reti sono uno strumento fondamentale per permettere agli imprenditori di lavorare insieme e bene, pur restando autonomi".

 

"Turismo e agroalimentare - ha proseguito Arena - sono settori in cui vantiamo grandi eccellenze, e non sono gli unici. Ma abbiamo bisogno anche del manifatturiero per riprenderci. Certo, da sole le imprese non ce la possono fare, debbono essere supportate, hanno bisogno di regole certe e di una riforma fiscale”.

 

Carlo Fratta Pasini, presidente del Banco Popolare lo ha detto senza mezzi termini: "il passato non ritornerà, bisogna cambiare profondamente”. Mauro Galbusera, leader del Gruppo Grandi imprese Confcommercio Verona nonché presidente di Assimp, ha introdotto i lavori affermando che “l'evoluzione del nostro sistema produttivo da una dimensione molecolare ad una dimensione più strutturata è condizione necessaria per affrontare gli scenari competitivi in termini di offerta e di qualità del prodotto/servizio: solo così potremo affrontare al meglio le sfide dell'innovazione continua e dell'internazionalizzazione”. Il Veneto non sta con le mani in mano, ha proseguito Galbusera ed è significativo che nel Veronese siano attive 27 delle 99 reti d’impresa di quella che è la terza regione d'Italia per numero di reti.

 

Quindi i due interventi di apertura affidati al sociologo Nadio Delai che si è soffermato su “Quadro socio-economico dell’Italia; il passaggio delle imprese verso una soggettività allargata” e allo psichiatra Vittorino Andreoli intervenuto su “Come vincere la paura nell’attuale crisi economica”.

Delai ha spiegato che quella attuale è una crisi lunga, profonda ed espansa, senza precedenti, che ha generato uno scenario di sviluppo difficile dopo anni di sviluppo facile; sono esplose tre bolle, quella finanziaria, quella dell’”io” (individualismo e competizione esasperata) e quella delle attese sociali crescenti. Il problema, secondo Delai, è che la classe dirigente dimostra di non comprendere a fondo il problema, in Italia come nei principali Paesi del resto d’Europa, anche perché l’ultima crisi di simile portata è quella, lontana nel tempo, del 1929. Fatto sta che “l’economia cambierà”, che “abbiamo mappe mentali vecchie” e che “dal capitalismo molecolare occorre passare al capitalismo in rete”.

I segnali di mutazione ci sono, ha proseguito Delai, ma intanto la classe media si “centrifuga”: la parte più dinamica sale verso l’alto mentre il resto (la maggior parte) scivola verso il basso. Lo stesso vale per le imprese, per le banche, per le associazioni, spronate dal sociologo trentino a rimettersi in gioco. Il profilo di business va cambiato ma anche la mentalità dovrà gioco forza essere diversa: le relazioni vanno centrate non solo sulla soggettività ma anche e soprattutto sulle collaborazione tra imprese. Come dire: cooperazione e competizione vanno mixate. Il secolo dell’“io” solo individuale è definitivamente tramontato, ha concluso Delai.

Vittorino Andreoli ritiene che oggi molti imprenditori abbiano perso coraggio e si siano bloccati, diventando “conservatori”. Questo perché “quando la crisi da fattore esterno entra nell´azienda, scatta la paura, che mina alla base la logica imprenditoriale: è fondamentale che l'imprenditore, portato per sua natura ad agire, ritrovi la propria personalità”. Secondo Andreoli la crisi è in gran parte psicologica e richiede quindi la capacità di reagire.

Ai due interventi "quadro" sono seguite tre relazioni tecniche che hanno affrontato il tema delle reti sotto un profilo giuridico, fiscale e finanziario, affidate rispettivamente a Giovanni Meruzzi, docente di Diritto commerciale all’ateneo veronese, Emanuele Lo Presti Ventura, dottore commercialista e Paolino Donnarumma, responsabile Sviluppo e Alleanze del Banco Popolare, che ha analizzato il “Ruolo delle banche nella collaborazione tra imprese”.

La seconda parte del convegno ha registrato le testimonianze di protagonisti di iniziative concrete, che hanno raccontato le loro esperienze multi-categoriali. Spazio quindi a Renato Bellomi che ha parlato di “Meet in action”, rete di imprese nell’industria dei meeting, realtà che patisce non poche difficoltà in Italia mentre all’estero è in piena espansione; a Luca Moscardo il quale ha illustrato il Progetto circuito campi da golf sul Garda ove sono presenti 14 circuiti in 36 chilometri per quello che è uno dei comprensori più importanti della Penisola con il 5% di tutti i campi a livello nazionale (“finora è mancata la volontà di aggregazione e non si è riusciti a fare promozione unitaria” la denuncia di Moscardo); a Maurizio Sartori che ha dedicato il suo intervento al Progetto “Verona World made”, rete di imprese nel settore edile che vuole aiutare le piccole e medie aziende ad affrontare i mercati esteri; a Germano Zanini che si è soffermato su Innoval, rete di imprese della Valpantena che forniscono soluzioni di risparmio energetico e green economy (“Fare ricerca e sviluppo in gruppo è più facile, così come internazionalizzare: si possono condividere le sedi all´estero, abbattere i costi fissi e mettere in comune alcuni servizi”, ha detto Zanini); a  Mirko Meneghelli il quale ha parlato della Rete di imprese “Illasi Vally”, che punta a calamitare turisti stranieri attraverso un sistema di 54 aziende tra produttori di vino, agenzie di viaggi, ristoranti, tour operator, commercianti; e infine a Stefano Tommasi che ha dato il suo apporto illustrando alla platea l’esperienza di “MB Circle”, rete di imprese di Monza.

ufficio stampa Confcommercio Verona




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